Ho letto negli ultimi giorni un post molto interessante, Lessons Learned in Software Development, che elenca una serie di regole utili per chi sviluppa software. Le regole sono molto generiche e sono adatte sia ai professionisti che agli sviluppatori più o meno occasionali.
Alcune regole mi piacciono in modo particolare, forse perché collimano perfettamente con la mia esperienza personale.
- Regola n. 16: La papera di gomma.
Quante volte mi sarà successo? Sbatto la testa per ore su un problema, poi per caso ne parlo con un collega, un amico o perfino con la paperella di gomma piazzata vicino al monitor e all’improvviso la soluzione mi appare davanti, chiara e ovvia, senza nemmeno che il collega (o la paperella) abbia aperto bocca.Forse la spiegazione sta solo nel fatto che parlando ad alta voce si stimolano delle aree del cervello diverse rispetto a quelle usate quando si parla a se stessi. Però il risultato finale sembra quasi magico.
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Regola n. 20: Dormirci su.
Questa regola fa il paio con quella precedente, anzi forse funziona perfino meglio (e non serve nemmeno la paperella :).
Va bene anche fare una passeggiata, andare al cinema o perfino al supermercato.Qualche giorno fa non riuscivo a capire perché due programmi in R apparentemente identici producessero dei risultati leggermente diversi. La cosa mi disturbava parecchio perché l’analisi dei dati si basava in gran parte proprio su quei risultati. Ho perfino provato a stampare i due programmi e a metterli fianco a fianco (altro che
diff
). Niente, apparentemente non c’era nessuna differenza. Alla fine sono andato a casa portando tutto con me, ho fatto altro per qualche ora, poi per caso ho dato un’occhiata alle stampe. La differenza stava davanti a me, chiarissima e grande come una casa. -
Regola n. 18: Riconoscere i meriti.
Questa fa parte delle regole minime di convivenza civile. Conosco troppa gente che si attribuisce i meriti di quello che fanno gli altri, soprattutto quando chi lavora con o per loro è in una posizione di debolezza. Troppo facile ma alla fine anche controproducente. Perché impegnarsi o proporre idee e soluzioni se poi vengono rubate sistematicamente? La morte dei gruppi di lavoro e il trionfo dell’individualismo e dell’isolamento. Fare un giro nei corridoi di una università o di un istituto di ricerca per i dettagli.
Qual era la differenza dei programmi R?
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La S
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